Un piccolo scrigno sul fiume
C’è una chiesa a Pisa che sembra uscita da una favola. È piccola, quasi nascosta, come un gioiello che brilla silenzioso sulla riva dell’Arno. Si chiama Santa Maria della Spina, e il suo nome racconta già una storia: pare infatti che un tempo custodisse una spina della corona di Cristo, arrivata da lontano, forse in un giorno di vento e di mistero.
Non bisogna cercare grandi cupole o alti campanili. Santa Maria della Spina parla sottovoce. Le sue pareti di marmo bianco sono coperte di decorazioni finissime, statue e guglie che sembrano ricami scolpiti nella pietra. Osservandola da vicino, si ha l’impressione che sia stata costruita da mani pazienti, quasi come un modellino prezioso, con amore e cura.
Nel suo cuore, all’interno, la luce entra piano. È un luogo raccolto, silenzioso, che invita al rispetto e alla meraviglia. Un tempo i pellegrini si fermavano qui a pregare. Oggi, chi entra resta incantato dalla sua bellezza discreta e antica.
Eppure questa chiesetta ha anche affrontato momenti difficili. Il fiume Arno, impetuoso e imprevedibile, la minacciava ogni volta che straripava. Così, alla fine dell’Ottocento, accadde qualcosa di straordinario: fu smontata pezzo per pezzo e ricostruita poco più in alto, come se un grande puzzle di pietra fosse stato rimesso insieme con infinita precisione.
Santa Maria della Spina è lì, a ricordarci che anche le cose piccole possono essere grandissime. Basta guardarle con attenzione, con occhi curiosi e un po’ di cuore.